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Sunday, April 22, 2012
Soppruso ai nostri Diritti = Decisione di cura sul mio corpo!!!
La Libertà di cura e SCELTA TERAPEUTICA è UN DIRITTO PRINCIPALE DELLA PERSONA
Ma Qui vediamo che la CONOSCENZA viene LIMITATA e un Ostruzionismo verso Metodiche Innovative Per le Persone le Cure vengono boicottate da un regime dittatoriale .
Bisogna far Conoscere le Verità a Tutti .....
Articolo di Marcello Pamio – 18 aprile 2012
Un altro colpo è stato inferto alla libertà di cura e di scelta terapeutica, che proprio in questi giorni hanno subìto l’ennesimo affossamento.
Il dottor Paolo Rossaro, medico di famiglia di Padova, è stato condannato dal Tribunale patavino a 3 anni di reclusione per omicidio colposo; all’ammenda di oltre 565.000 euro, e rischia pure la radiazione dall’albo professionale!
Il Dottor Paolo Rossaro
Qual è il motivo per il quale il dottor Rossaro, merita una simile condanna giudiziaria?
Secondo l’accusa (che aveva chiesto ben 6 anni di reclusione e 2 milioni di euro) il dottor Rossaro sarebbe colpevole della morte di due persone colpite da tumore, che si affidarono alle sue cure mediche.
Stando alla perizia dei medici legali, queste due persone, oggi sarebbero ancora in vita se avessero seguito i protocolli ufficiali offerti dalla medicina ortodossa: chemio e radioterapia.
I due pazienti, dicono gli atti: “non sono stati adeguatamente informati” dal medico curante, e questa mancanza d’informazione, sarebbe la causa della loro prematura morte.
Se questo metro di giudizio venisse applicato a tutti i medici oncologi del mondo, probabilmente ci sarebbe necessità di riaprire la base di Guantanamo a Cuba, e forse non basterebbe…
E’ possibile affermare questo perché, nonostante i pareri dei medici legali dell’accusa, i dati ufficiali della sopravvivenza alla chemio, parlano da soli.
Lo studio effettuato dai ricercatori Graeme Morgan (Professore associato, radiologo del Royal North Shore Hospital di Sydney), Robyn Ward (Professore e oncologo all’University of New South Wales) e Michael Barton (Radiologo membro del Collaboration for Cancer Outcomes Research and Evaluation, Liverpool Health Service, Sydney), è stato pubblicato sulla rivista “Clinical Oncology” nel 2004 e messo on-line nel più importante database governativo del mondo www.pubmed.gov .
Il titolo è: “Contributo della chemioterapia citotossica sulla sopravvivenza a 5 anni, in adulti americani” (“Impact of cytotoxic chemotherapy on 5-year survival in American adult”).
I ricercatori hanno esaminato tutte le statistiche per un tempo di 15 anni, riguardanti le 22 neoplasie più maligne e calcolato il beneficio nel tempo sia negli USA che in Australia.
Risultato: “in questa analisi basata sull’evidenza, abbiamo stimato che la contribuzione della terapia citotossica curativa ed adiuvante alla sopravvivenza negli adulti è 2,3% in Australia e 2,1% in USA”.
Se la chemioterapia citotossica contribuisce alla sopravvivenza solamente nel 2% (media aritmetica) delle persone malate di tumore: cosa fa al rimanente 98%?
Lo studio continua specificando che: “due revisioni sistematiche di chemioterapia nel cancro al seno, metastatico o ricorrente, non sono stati capaci di dimostrare alcun beneficio di sopravvivenza”.
I ricercatori hanno concluso la ricerca affermando che: “in considerazione del minimo impatto della chemioterapia citotossica sulla sopravvivenza a 5 anni e la mancanza di un progresso importante negli ultimi 20 anni, segue che il maggior ruolo nella terapia citotossica è palliativa”.
Non è possibile riproporre tutti i dati pubblicati, ma il documento in originale è allegato al presente articolo.
Quello che interessa il caso del dottor Rossaro è il seguente:
- tumore al seno: lo studio ha analizzato 31.133 casi di persone e dopo 5 anni il numero di sopravvissuti, causa chemioterapia, era di 446 persone. Una percentuale di sopravvivenza pari a 1,4%!
- linfoma di Hodgkin, il numero dei casi studiati sono state 846, e dopo 5 anni i sopravvissuti, causa chemioterapia, erano 341. Con una percentuale statistica di sopravvivenza del 40,3%.
Stando a questi dati, le parole dei medici dell’accusa, secondo le quali le due persone con tumore al seno e linfoma H. avrebbero avuto “certezza assoluta” di guarigione, se solo si fossero rivolte alla medicina ortodossa, perdono completamente di significato, perché smentite dagli stessi dati ufficiali.
Ma il punto cruciale non è tanto la sopravvivenza o meno di una cura, la morbilità o mortalità, i dati statistici (facilmente manipolabili), ecc., il punto è: dove sta la libertà di scelta terapeutica da parte delle persone? da parte dei pazienti?
Può una persona, in grado di intendere e di volere, firmare il consenso informato (come nei casi del dottor Rossaro) ed essere libera di scegliere un percorso terapeutico piuttosto che un altro? Siamo o non siamo liberi come cita la Costituzione italiana?
NO! Stando alla sentenza di primo grado del Tribunale di Padova, questo non è possibile.
Bloccando le mani e l’operato di un medico, bloccano ovviamente la nostra libertà di essere seguiti in un percorso terapeutico!
I pazienti sono schiavi di un dogma scientifico, di un paradigma che non permette di scegliere, non permette una vera libertà di scelta terapeutica.
Entrambe le persone, purtroppo decedute, avevano scelto volontariamente di non intraprendere i protocolli ufficiali, e per questo avevano firmato il “consenso informato” (quello stesso che viene fatto firmare in tutti gli ospedali del mondo, togliendo la responsabilità agli operatori sanitari da eventuali danni e anche dalla morte causate da pratiche allopatiche errate: le cause iatrogene).
Addirittura uno dei due pazienti, oltre al consenso, aveva firmato di proprio pugno anche la dichiarazione (messa agli atti) di NON voler essere operata chirurgicamente! Ma questi documenti non valgono nulla per la legge italiana.
L’enorme e abissale differenza che c’è tra un medico che segue ed esegue i dettami delle case farmaceutiche, prescrivendo per il cancro i famosi protocolli: chemio e radioterapia, è che se il paziente muore (e vedremo che ogni anno sono centinaia di migliaia le vittime di questo sistema), va tutto bene, è tutto nella norma; se disgraziatamente, muore un paziente che NON ha voluto seguire tali protocolli, allora il medico che lo ha accompagnato, viene incriminato per omicidio colposo!
Dov’è la giustizia in tutto questo? dov’è il rispetto della volontà individuale e personale? dov’è la libertà del medico?
Ogni anno in Italia, oltre 255.000 persone vengono colpite dal tumore e ne muoiono, sempre ogni anno, circa 140-160.000.
Tutte queste persone ovviamente sono state seguite da un bravo medico oncologo e hanno fatto tutti i trattamenti ufficiali del caso.
Le parole rincuoranti e rassicuranti degli oncologi televisivi, che vanno dicendo che il cancro è stato sconfitto e debellato, che oggi si vive di più, sono facilmente smentibili dai dati epidemiologici. Oggi si continua a morire di cancro ogni giorno e più di prima!
L’incidenza del cancro infatti non lascia spazio a dubbi: si è passati da una persona su tre e stiamo andando verso una persona su due.
La domanda sorge spontanea: dov’è la “provata scientificità delle cure mediche”, tanto osannata da tutti i paladini della medicina, e decantata dall’accusa nei confronti del dottor Rossaro?
Dov’è la “provata scientificità” delle cure mediche ufficiali di fronte a 160.000 persone che muoiono ogni anno con atroci sofferenze nonostante, o forse per colpa, delle cure mediche stesse?
Forse questi 160.000 morti all’anno sono agnelli sacrificali usati nell’altare del paradigma vigente, totalmente gestito e controllato dalle case farmaceutiche, e in quanto tali, ammessi dalla scienza?
Nei trattamenti oncologici, le case farmaceutiche infatti giocano un ruolo fondamentale, perché i protocolli sono i trattamenti più costosi che esistano in tutto l’ambito medico.
Si riportano alcuni dati (Farmadati 2007) sui prezzi dei chemioterapici, quasi in toto pagati dal Sistema nazionale sanitario, e quindi dai cittadini con le tasse:
- SORAFENIB della Bayer, 112 compresse costano 5.305 euro;
- ERLOTINIB della Roche, 30 compresse costano 3.239 euro;
- SUNITINIB della Pfizer, 30 compresse da 50 mg costano 8.714 euro.
- PEMETREXED della Elli Lilly, 1 fiala endovena, costa 2.384 euro.
L’elenco è lunghissimo e questi farmaci vengono usati in cocktail, quindi un mix tra di loro, facendo lievitare il costo di un SOLO ciclo chemioterapico da circa 50.000 a 200.000 euro al mese per ogni singolo paziente!
I farmaci usati in oncologia, oltre essere i più costosi sono anche i più pericolosi per la salute umana. Lo dicono gli stessi enti ufficiali, come il Ministero della salute e l’Istituto superiore di sanità.
Quest’ultimo per esempio definendo uno dei chemioterapici usati, la Procarbazina, dichiara che è: “cancerogena, mutagena e teratogena (malformazione nei feti) e il suo impiego è associato a un rischio del 5-10% di leucemia acuta, che aumenta per i soggetti trattati anche con terapia radiante”.
Non solo, ma “numerosi chemioterapici antiblastici sono stati riconosciuti dalla I.A.R.C. (International Agency for Research on Cancer) come sostanze sicuramente cancerogene”.
Forse è questo il motivo per cui la maggior parte degli oncologi non si farebbe la chemioterapia?
Nel marzo 2005 al Senato australiano è stata presentata una “Inchiesta sui servizi e sulle opzioni di trattamento di persone con cancro”, prodotta dal Cancer Information & Support Society, del St. Leonards di Sydney [1].
Alcuni scienziati del McGill Cancer Center di Montreal in Canada, inviarono a 118 medici, esperti di cancro ai polmoni, un questionario per determinare quale grado di fiducia nutrissero nelle terapie da loro applicate, nel caso essi stessi avessero sviluppato la malattia.
Il risultato fu a dir poco eclatante: l’81% degli oncologi che hanno risposto, in caso di tumore non si farebbero somministrare un chemioterapico, e addirittura il 73% di loro reputano le “terapie sperimentali inaccettabili per l’elevato grado di tossicità”!
Ognuno tragga le proprie conclusioni…
Detto questo, però, tutti i medici al mondo che usano farmaci che possono indurre cancro e leucemia e provocare la morte stessa dei pazienti, sono assolutamente in regola, ma se un medico in Scienza e Coscienza utilizza, esclusivamente per volontà unica dei pazienti, altre procedure, meno tossiche, meno invalidanti e meno cancerogene, rischia la galera e la radiazione dall’albo.
Il mondo sta andando alla rovescia!
“Non più morte, non più sofferenza a causa del cancro entro dieci anni. Ora siamo sicuri che entro il 2015 il cancro diventerà una malattia cronica”.
Concludo con le parole del dottor Andrew Von Eschenbach, direttore del National Cancer Institute, uno dei più importanti centri al mondo per la ricerca sul cancro. Parole dalle quali si evince che l’obiettivo (forse?) non è quello di sconfiggere il cancro, ma farlo diventare una malattia cronica, da curare con farmaci per tutta la vita. Per la gioia dei padroni.
Chiaramente il dottor Paolo Rossaro è il capro espiatorio di un sistema, un establishment potentissimo, che vuole denigrare, spaventare e intimidire, soggiogandoli ai dettami delle corporation della chimica e farmaceutica, tutti quei medici coraggiosi e coscienziosi che mettono la salute delle persone prima degli interessi economici.
Colpisci uno per educarne cento, è il loro motto!
E allora dieci, cento, mille Uomini e Medici come Paolo Rossaro, liberi di seguire in Scienza e Coscienza la vera Ars Medica: l’Arte Medica, iniziata dal grandissimo Ippocrate venticinque secoli fa. L’Arte di seguire le volontà delle persone, accompagnandole amorevolmente per mano, in un percorso terapeutico adatto e idoneo, rispettando la natura e le volontà dell’uomo, e soprattutto ricordando il precetto ippocratico per eccellenza, quello purtroppo più dimenticato dalla medicina ortodossa: “Primum Non Nocere”.
Documento originale Clinical Oncology (formato Pdf)
[1] “Inchiesta sui servizi e nelle opzioni di trattamento di persone con cancro”, Cancer Information & Support Society, del St Leonards di Sydney. www.aph.gov.au/Senate/committee/clac_ctte/completed_inquiries/2004-07/cancer/submissions/sub15.pdf. Parliament of Australia.
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Giuramento di Ippocrate
(versione antica)
”Giuro per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per gli dèi tutti e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che eseguirò, secondo le forze e il mio giudizio, questo giuramento e questo impegno scritto: di stimare il mio maestro di questa arte come mio padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò quest’arte, se essi desiderano apprenderla; di rendere partecipi dei precetti e degli insegnamenti orali e di ogni altra dottrina i miei figli e i figli del mio maestro e gli allievi legati da un contratto e vincolati dal giuramento del medico, ma nessun altro. Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, mi asterrò dal recar danno e offesa. Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, nè suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo. Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte. Non opererò coloro che soffrono del male della pietra, ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti di questa attività. In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l’altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi. Ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio o anche fuori dell’esercizio sulla vita degli uomini, tacerò ciò che non è necessario sia divulgato, ritenendo come un segreto cose simili. E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell’arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro”.
Fonte: disinformazione.it
Thursday, April 19, 2012
Terapia Con BICARBONATO DI SODIO
Fin dall'antichità nei sacri libri VEDICI 5000 aC India Antica veniva spiegata la terapia con Bicarbonato , ora ripresa e studiata con metodo dsall'ONCOLOGO TULLIO SIMONCINI .
Dalle TEORIE di HAMER Nuova Medicina Germanica alla Ciclogenia di Enderlain al Polimorfismo al Microscopio in Campo >Oscuro
e in contrapposizione uso eccessivo di Cortisone e Antibiotici della Medicina Ufficiale limitazioni mentali che impediscono l'uso delle Medicine NATURALI
Come i NATUROPATI MEDICI NATURALI NON DEVONO IMPEDIRE L'ACCESSO DEL PAZIENTE a CURE UFFICIALI anche i MEDICI E GLI OSPEDALI NON DOVREBBERO IMPEDIRE L?ACCESSO= ALLA CONOSCENZA DI ALTRE POSSIBILITA' DI GUARIGIONE PER LO STESSO PAZIENTE.
La DIVUGAZIONE di Nuove SCoperte per la Guarigione del pz dovrebbe essere al 1 posto nell'attività del MEDICO , Compito NOSTRO OPERATORI DI SALUTE è EDUCARE IL CLIENTE NELLA CURA E MANTENIMENTO OMEOSTASI .
Per Informazioni sono a Disposizione NatSA
Scaricato da AERREPICI : LA TERAPIA CON BICARBONATO DI SODIO
La ragione di fondo e i motivi che suggeriscono contro i tumori una terapia con bicarbonato di sodio è l’idea che, pur con il concorso di una miriade di fattori concausali variabili, il loro sviluppo e la loro proliferazione locale e a distanza hanno una causa esclusivamente fungina.
Al momento, contro i funghi a mio avviso non è dato opporre nessun rimedio utile se non proprio il bicarbonato di sodio.
Gli antifungini attualmente in commercio, infatti, non rispondono alla necessità di penetrare nelle masse (ad eccezione forse delle prime somministrazioni di azoli o di amfotercina B per via parenterale), in quanto sono concepiti per un’azione solo su un piano stratificato di tipo epiteliale. Sono quindi incapaci di incidere in aggregati miceliali disposti in senso volumetrico, e per di più mascherati dalla reazione connettivale che tenta di circoscriverli.
I funghi sono poi in grado di mutare velocemente la propria struttura genetica. Dopo una prima fase di sensibilità nei confronti dei fungicidi, riescono in breve tempo a codificarli e a metabolizzarli senza riceverne ulteriore nocumento; anzi paradossalmente anche beneficiando del loro alto potere tossico nei confronti dell’organismo.
Il bicarbonato di sodio, invece, dotato di un’altissima diffusibilità e privo di quella complessità strutturale facilmente codificabile dai funghi, mantiene a lungo le proprie capacità di penetrazione dentro le masse, anche e soprattutto per la velocità con cui le disgrega, cosa che rende loro impossibile un minimo adattamento sufficiente a difendersi.
La terapia con bicarbonato dovrebbe essere impostata subito a grosse dosi, in maniera continua, a cicli e senza pause, in un’opera di distruzione che dovrebbe procedere dall’inizio alla fine senza interruzioni almeno per 7-8 giorni per un primo ciclo, tenendo presente che una massa di 2-3-4 centimetri comincia a regredire consistentemente dal 3° al 4° giorno, e crolla dal 4° al 5°.
In genere il limite massimo della dose che può essere raggiunto in una seduta si aggira intorno ai 500 cc di bicarbonato di sodio al 5%, con la possibilità di aumentare o diminuire la dose del 20% in funzione della corposità dell’individuo da trattare, e in presenza di localizzazioni plurime su cui suddividere una maggiore quantità di sali.
C’è da sottolineare che le dosi indicate, proprio perché innocue, sono le stesse utilizzate senza problemi da oltre 30 anni in una miriade di altre situazioni morbose
Per potenziare al massimo l’efficacia del bicarbonato di sodio, sarebbe utile sempre somministrarlo direttamente sulle lesioni o sugli organi invasi da una neoplasia.
Ciò è possibile mediante l’arteriografia selettiva (visualizzazione di un’arteria specifica) e mediante il posizionamento di port-a-cath arteriosi (vaschette in raccordo col catetere). Queste metodologie consentono di posizionare un cateterino direttamente nell’arteria che nutre la massa neoplastica, permettendo di somministrare alte dosi di bicarbonato di sodio nei recessi più profondi dell’organismo.
In questo modo quasi tutti gli organi possono essere trattati e possono beneficiare di una cura con i sali di bicarbonato, innocua, rapida ed efficace, ad eccezione solo di alcuni distretti ossei come vertebre e costole, dove la perfusione arteriosa, essendo esigua, non permette il raggiungimento di dosi sufficienti.
L’arteriografia selettiva rappresenta quindi un’arma estremamente potente contro i funghi, che può essere usata sempre e comunque nelle neoplasie, primo perché è indolore e non lascia postumi, secondo perché prevede rischi d’esecuzione molto bassi.
In alcuni tumori c’è la possibilità di curarli in maniera più semplice.
1) Tumore della vescica: È il più facile da trattare e risponde sempre. Occorre posizionare dentro la vescica un catetere vescicale, mediante il quale somministrare le soluzioni di bicarbonato di sodio al 5%, alla dose di 100-250 cc. al giorno per 5 giorni. Il ciclo può essere ripetuto più volte, con intervalli di sospensione di 7-10 giorni. Continuando, gli intervalli vanno gradatamente allungati fino alla fine della terapia.
Durante le somministrazioni è bene far ruotare il paziente in tutte le posizioni, per consentire alla soluzione di bicarbonato di arrivare in tutte le parti della vescica.
2) Tumore della lingua, delle gengive, del palato e delle tonsille. In questi casi, se la lesione neoplastica è superficiale, basta fare degli sciacqui con bicarbonato di sodio (1 cucchiaino in un bicchiere d’acqua; 10 minuti 2 volte al giorno).
3) Tumore del polmone. Spesso le masse polmonari regrediscono con le soluzioni di bicarbonato di sodio al 5% per via endovenosa. In particolare sono più sensibili quelle di dimensioni inferiori a 4 cm e le lesioni metastatiche.
Il ciclo di terapia è di 5-6 giorni (500 cc. a goccia veloce), 4 giorni di pausa, poi a giorni alterni per 2 settimane.
4) Tumori del cervello. Anche queste neoplasie, primitive o metastatiche, sono sensibili al bicarbonato di sodio al 5% endovena, da somministrarsi con le stesse modalità del tumore polmonare.
5) Tumori dello stomaco. Se la neoplasia è sviluppata solo dentro la cavità dell’organo, in genere regredisce con l’assunzione di 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio in un bicchiere d’acqua, 2 volte al giorno, al mattino a digiuno e prima di cena.
6) Tumori della pelle. Tutti i tipi istologici delle neoplasie della pelle come melanomi, epiteliomi e altri, regrediscono spesso fino alla guarigione, mediante spennellature di tintura di iodio, da effettuarsi due volte al dì per 20-30 giorni sulla lesione. Il ciclo va ripetuto per tre volte ogni volta che cade l’escara formata dalle applicazioni precedenti.
Dott. Tullio Simoncini, oncologo
Per informazioni scientifiche:
cell: 335/294480
email: t.simoncini@flashnet.it
Saturday, April 7, 2012
Biofotoni
I BIOFOTONI :
Risalgono all'inizio del secolo le prime ricerche sull'emissione di fotoni, detti ‘biofotoni’, da parte di organismi viventi.
Fu infatti A.G. Gurwitsch, ricercatore moscovita, il primo a teorizzare e dimostrare uno scambio di radiazioni fra due sistemi viventi che avevano la proprietà di facilitare la moltiplicazione cellulare per mitosi su dei bulbi vegetali.
Da qui il nome di “radiazione mitogenetica”, e i suoi possibili impieghi a carattere terapeutico.
Vi furono all'epoca molte polemiche, e i numerosi esperimenti fatti in quegli anni diedero risultati contraddittori, dovuti soprattutto alla scarsità di mezzi per investigare su radiazioni di così bassa intensità ed energia.
All'inizio degli anni '50 fu introdotto nella ricerca fisica un nuovo strumento capace di misurare deboli intensità luminose: il fotomoltiplicatore.
Fu il professor Facchini che per primo utilizzò questo nuovo strumento per indagare sul fenomeno dei biofotoni, ottenendo chiari e significativi risultati che diedero inizio alla moderna ricerca sulla bioluminescenza.
Negli anni '80 ripresero con vigore le ricerche in questo campo sia in Unione Sovietica, che in Germania (importanti sono i lavori del gruppo del prof. Popp) e in Giappone, e più recentemente anche in Italia in diverse Università e centri di ricerca.
I risultati più recenti mostrano che l'emissione di biofotoni, o emissione fotonica ultradebole:
- non ha niente in comune con la chemioluminescenza (si pensi alle lucciole o a particolari pesci che sono luminescenti), spesso chiamata erroneamente bioluminescenza solo perchè si tratta di luminescenza di organismi viventi, ma il termine più corretto da usare è 'chemioluminescenza', ovvero luminescenza prodotta da sostanze chimiche (come il luminolo, presente nelle lucciole) o da reazioni chimiche, riservando il termine 'bioluminescenza' a quel tipo di luminescenza biologica legata alla vita e alla vitalità degli organismi viventi
- riguarda tutti gli organismi viventi
- aumenta con l'avanzare dell'età biologica, mentre al contrario il sangue di una persona sana e giovane emette più biofotoni del sangue di una persona anziana o con scarsa vitalità
- lo spettro, diverso per le varie specie viventi, va dall'infrarosso all'ultravioletto
- si ha la massima emissione di fotoni al momento della morte dell'organismo vivente, INDIPENDENTEMENTE dalla causa della morte
- i tessuti cancerosi hanno un'elevata emissione, particolarmente sui loro bordi, mentre il sangue di un ammalato di cancro (ma anche di una persona affetta da altre malattie o anche nelle persone anziane) si distingue per una esigua emissività di fotoni
- vi è una correlazione fra il potere germinativo dei semi (il quoziente fra il numero di semi germogliati rispetto al numero totale di semi piantati) e la loro emissione fotonica: per semi che emettono molti biofotoni si ha un grande potere germinativo
Fra le molteplici possibilità di utilizzo di queste conoscenze c'è sicuramente l'uso per scopi diagnostici, per il controllo della qualità e contenuto energetico dei generi alimentari, per le analisi farmacologiche e per la ricerca biologica di base.
Sulle cause dell'emissione dei biofotoni vi sono varie teorie: c'è chi ritiene che questo fenomeno sia dovuto a semplici decadimenti di livelli elettronici eccitati, quindi senza alcuna relazione con gli aspetti funzionali dell'organismo biologico. Infatti se un atomo viene eccitato in seguito ad un apporto di energia (per esempio un urto), un elettrone di un certo livello energetico acquista questa energia e si porta ad un livello energetico più alto. In seguito ritornano nel loro livello più basso (di minor energia, e quindi più stabile) emettendo contemporaneamente anche un fotone di energia corrispondente a quel salto energetico di livello.
Viceversa la stragrande maggioranza di scienziati che si occupano di biofotoni sono certi di un forte legame fra l'emissione fotonica e la vitalità dell'organismo biologico emettitore. Vari studi, fra cui il lavoro sperimentale di Rattemeyer (gruppo del prof. Popp) sulla molecola di DNA e il lavoro legato alla tesi sperimentale di Bruno Morpurgo (con i prof. Danilo Codazza e Ugo Facchini) sull'emissione di biofotoni da parte di vari tipi di batteri legano l'emissione di biofotoni alla presenza e duplicazione del DNA, dove l'energia sarebbe in qualche modo immagazzinata e liberata al momento opportuno.
Grazie ai biofotoni si sono potute verificare antiche tecniche di guarigione, e altre si potranno verificare, come l'agopuntura. Infatti si è visto che i punti cutanei corrispondenti ai punti di agopuntura hanno una resistività elettrica inferiore rispetto alle altre porzioni della pelle, cioè ostacolano meno il passaggio di correnti elettriche. Gli stessi punti sono stati studiati contando i biofotoni, e si è constatato che l'emissione di biofotoni è maggiore proprio in corrispondenza dei punti di agopuntura.
Tuttora sono in corso esperimenti in Italia e in vari Paesi e, a mio modesto parere, questo é un ambito scientifico che può rivelare sorprendenti e utili risultati, sempre che riesca ad ottenere quell'attenzione e quei finanziamenti che sta dimostrando di meritare.
Un nuovo apparecchio capace di emettere BIOFOTONI sta dando risultati sorprendenti
grazie alla sua provata efficacia nella stimolazione dell’attività cellulare
e nella modulazione del sistema ormonale,
è applicato con successo nella cura delle seguenti malattie e disfunzioni:
· Borreliosi (morbo di Lyme)
· Dipendenza da fumo, alcool e droghe leggere
· Malattie croniche
· Disfunzioni del sistema nervoso autonomo
· Ferite e piaghe aperte
· Depressione
· Stanchezza cronica
· Sindromi da stress
· Controllo del peso corporeo
· Iperattività
· Disordini somatici
· Infezioni batteriche varie
· Terapia antidolore
· Terapia di sostegno post-tumorale
Malattie psicosomatiche
Sicuramente il primo apparecchio che dà effettivamente azione terapeutica sul Morbo di Lyme INNOVATIVO ,
Moltissimi esperimenti e prove d'efficacia su aumento Fotoni , studio da anni il Campo Energetico Umano o Biocampo e con quest'apparecchio ci sarà una rivalutazione di questo tipo di energia.
Percorsi salutari saranno visibili per quanto riguarda l'abbassamento di umore stagionale per l'abbassamento di emissione di biofotoni da parte del sole in Inverno ,
Terapia Antalgica in 3 sedute ,
Diminuzione delle dipendenze che si basano sulla ricerca di liberazione endorfine derivato da liberazione neurotrasmettitori .
Questo nuovo Apparecchio sarà a breve a disposizione
per sedute terapeutiche ed informazioni.
Wednesday, April 4, 2012
Malattie Autoimmuni
La Speranza della Guarigione è l'ultima a morire !!!
Rimango sempre impressionata da persone che affette da patologie autoimmuni sulla guarigione dicono che non è fattibile e che però ci conviverà per il resto della vita.
Quando Guarire è possibile !!!
La risposta però non viene dalla Medicina Ufficiale ma dalla Medicina Complementare o Alternativa
quella medicina che non si ferma a cercare risposte di guarigione e che parte dall'Approccio di Sviluppare
l'Autogarigione dell'Individuo perchè sa che questa è la via della Salvezza .
La Risposta è Semplice e sopratutto E' DENTRO DI NOI!!!
La Domanda che rivolgo ai pazienti è questa :
CHI COMANDA IL CORPO? Una pz mi ha risposto che si lascia comandare dallo Stomaco , Bisogna ASCOLTARE il Corpo !!!
Partiamo dalla Spiegazione Cosa sono le Patologie Autoimmuni ?
Molte persone ancora NON le conoscono però sono sempre + Frequenti .
Il Connettivo è il tessuto di sostegno che riveste tutti gli organi e si trova tra tutte le cellule permette la comunicazione molte volte la chiamiamo MATRICE , questo connnettivo si trova in due forme SOL e GEL a seconda che siamo di mattina o sera 3-15 o 15-3 questi orari differiscono per sistema nervoso Vegetativo quello che governa in autonomia le pareti vascolari ( pressione minima ) termoregolazione , peristalsi ( onda della digestione) , mucosità bronchiali , ecc a seconda che sia ORTOSIMPATICO quello del giorno o PARASIMPATICO della Notte o VAGALE legato al 10 nervo cranico (VAGO) .
Questo per farvi capire l'IMPORTANZA della NOTTE e del SONNO di NOtte il Corpo si DEPURA e il Connettivo filtra verso il Rene le sostanze da eliminare , però se questo NON succede il Connettivo si INTASA e impedisce alle cellule di lavorare adeguatamente , queste TOSSINE vanno a trasformare le cellule di quell'organo bersaglio che inizia a NON essere riconosciuto dal nostro ORGANO POLIZIA che definisce il SELF O NON SELF , essendo diversificate queste proteine il SISTEMA IMMUNITARIO inizia a creare degli Anticorpi Specifici contro Organo .
NON e' Il SISTEMA IMMUNITARIO a SBAGLIARE ma il contenuto cellulare a essere Danneggiato .
Purtroppo la Medicina Ufficiale non tiene in considerazione l'Apporto della Medicina Naturale e Omotossicologica
che dovrebbero lavorare in Sinergia , Continua a Immobilizzare il Sistema Immunitario ( INTESTINO 2° CERVELLO)
Si ci sono molte Persone ammalate di Disbiosi Intestinale ed altre patologie del Sistema Intestinale potrebbe sicuramente Nuocere al Sistema Immunitario ma essendo il SE': L'Interno della Persona che conduce la Vita , chiamatelo Spirito Anima come volete , se muta vuol dire che si sta ADATTANDO a Circostanze Esterne !!.
Siamo Molto Stressati in senso Emotivo Personale Socialmente e tutto questo anche se non lo viviamo Consciamente influenza lo stato Cellulare , il carico Tossinico NON viene riequilibrato con supporto di Nutrienti ANTIOSSIDANTI tali da rimanere nell'OMEOSTASI , le cellule soffrono, producono Acidità Residuo Ciclo Krebs metabolismo Cellulare
e queste tossine rimangono nei tessuti = nel CONNETTIVO qwuindi si verifica uno stato di Precancerosi che può portare alla formazione TUMORALE o intervengono i batteri che trasformandosi diventano CANDIDOSI LIEVITI , diminuiscono le Difese Immunitarie oppure il Sistema COMBATTE creando queste "MALATTIE AUTOIMMUNI".
Queste SONO gia' la DIFESA del CORPO e noi cosa facciamo? le DIMINUIAMO ci credo che il Corpo si "incavola" producendo infiammazioni di ogni natura LAVORIAMO CONTRO NOI STESSI!!!
Il Connettivo si trova dappertutto anche se ci sonbo Organi bersaglio nella nostra Zona Prevalentemente la TIROIDE e il FEGATO non posso spiegare ora il motivo, ogni sito poi prende il nome dello scopritore della patoilogia quindi ci sono nomi per ogni sito ,tipo SJOGREN per i condotti lacrimali salivari LES per il Lupus Eritematoso Sistemico
che racchiude più tipologie , il DIABETE di 1 tipo sarebbe Autoimmune , la Cirrosi Biliare Primitiva che colisce i dotti biliari e Fegato ovviamente .
COSA FARE??? DRENAGGIO EMUNTORI !!! Ci sono moltissimi protocolli NATURALI di PULIZIA per ORGANO !!
Usare la Fitoterapia o l'OMEOPATIA ad ognuno la propria Modalità di Frequenza , la cosa più importante è CAPIRE che
OGNI PERSONA possiede UN ORGANO FORTE ED UNO DEBOLE ed occorre capire in anticipo quali sono in modo da PREVENIRE.
SI CREDO CHE TUTTO E' POSSIBILE ovviamente UNENDO le FORZE !!
Purtroppo vedo che la Medicina Ufficiale SOTTOVALUTA la Funzione Psicologica dell'Individuo sul CORPO , noi invece come NATUROPATI e Operatori Discipline Naturali CREDIAMO FERMAMENTE IN QUESTO e abbiamo MOLTI riscontri!!
NON possono essere SCIENTIFICI perchè di Carattere NON QUANTITATIVO , quindi NON è possibile fare TEST DOPPIO CIECO ma TEST QUALITATIVI sulle CAM .
Vi INVITO a INVESTIGARE su VOI STESSI a DEFINIRE ELEMENTI STRESSOGENI e COLLABORARE per la Vostra Salute con UN NATUROPATA o operatori Naturali per COMPRENDERE il SIGNIFICATO delle Patologie e dei segnali del Corpo .
TUTTI NOI desideriamo la SALUTE per tutti noi stessi in Primis e poi Figli e Parenti Amici ecc
Per ulteriori Informazioni :
NatSA
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